Considerazioni, a Dirigenti e Docenti, in merito allo svolgimento in provincia della didattica a distanza

Considerazioni, a Dirigenti e Docenti, in merito allo svolgimento in provincia della didattica a distanza

Lettera inviata alle scuole della provincia di Ragusa

 

Oggetto: Considerazioni della Gilda provinciale di Ragusa, a Dirigenti e Docenti,
sullo svolgimento in provincia della didattica a distanza

Il sottoscritto Drago Vincenzo, coordinatore provinciale della Gilda degli Insegnanti (sindacato Gilda-Unams), in riferimento alla situazione di perdurante emergenza Covid-19, ed in vista dei provvedimenti annunziati in merito alla prosecuzione della cosiddetta didattica a distanza, intende esprimere qualche breve considerazione in merito allo svolgimento, ad oggi, di detta attività.

Premette innanzitutto che questo sindacato è perfettamente al corrente del massimo impegno profuso dai docenti, dal personale tecnico e dai Dirigenti Scolastici in risposta alle richieste di attivazione ed implementazione della didattica a distanza.

Rileva quindi come l’accoglimento, il recepimento e l’applicazione delle indicazioni ministeriali sin qui emanate, da parte dei docenti e da parte dei dirigenti scolastici, come anche da parte di famiglie e alunni, siano apparsi molto variegati e rivelatori di sensibilità ed interpretazioni diverse, a volte distanti.

Infatti nei dirigenti si sono rilevati orientamenti quasi opposti volti da una parte a garantire principalmente la salvaguardia della libertà di azione e di iniziativa professionale dei docenti nel nuovo scenario dell’emergenza, dall’altra a regolarizzare ed a normare quanto più possibile la nuova modalità di attività didattica, a volte anche con la “preoccupazione” di renderla confrontabile con quella in presenza.

 Parallelamente, nei docenti, da una parte, in taluni casi, si è rilevata la necessità di ricevere direttive più puntuali, nel caso opposto invece le direttive e gli ordini dirigenziali sono stati talora accolti come vere e proprie indebite intromissioni nella propria sfera professionale e talora anche ritenuti pedagogicamente e didatticamente non praticabili nelle specifiche situazioni contingenti.

In generale è da rilevare poi che la realizzazione della didattica a distanza ha comportato per lo più, e per motivi oggettivi non imputabili ai docenti, tempi di lavoro extra ben superiori rispetto a quelli dovuti per le attività funzionali all’insegnamento.

Riguardo ad alunni e famiglie, infine, si tralascia, da una parte, di rammentare varie, ma note, problematiche per le quali potrebbe non essere riconosciuta rappresentatività al sindacato.

Si deve menzionare però, all’eccesso opposto rispetto ad altre situazioni, il caso di richieste (da parte di famiglie tecnologicamente attrezzate) tese a pretendere una intensificazione dell’attività di didattica a distanza. Ma l’utenza scolastica, è bene ribadirlo, sta fruendo ad oggi di un servizio comunque eccezionale e quindi le suddette richieste sarebbero da soddisfare solo se compatibili con il rispetto delle idonee condizioni di lavoro degli insegnanti e non in contrasto con i principi professionali che ne informano la condotta.

Alla luce di quanto sopra preme al sindacato ricordare e ribadire, a dirigenti e docenti, che non esiste alcuna norma di legge o contrattuale che consenta, o che obblighi, i dirigenti scolastici a definire (ed imporre) unilateralmente tempi, modalità, mezzi, metodologie didattiche o strumenti per la didattica a distanza. Al contrario esistono e sono in vigore tutte le norme che garantiscono al docente la sua autonomia professionale compreso l’art. 33, c. 1 della Costituzione.

Link al documento inviato

21/04/2020